sabato 29 novembre 2014

Traccia parere in tema di 'concorso di persone nel reato. La cooperazione colposa nella gestione organizzata del rischio'.

Pubblichiamo di seguito la traccia del parere penale in tema di “concorso di persone nel reato. La cooperazione colposa nella gestione organizzata del rischio”, assegnata in occasione dell’incontro del 27 novembre 2014.

I pareri svolti dovranno essere consegnati in occasione dell’incontro di giovedì 4 dicembre.






TRACCIA

Tizio, a seguito di una serata trascorsa con gli amici, si faceva accompagnare in una strada vicino casa per proseguire a piedi.
Nel corso della serata Tizio aveva assunto, sia pur in modesta quantità, sostanze stupefacenti e alcool ma, a fine serata, appariva comunque tranquillo agli amici.
Nei pressi della strada dove si era fatto lasciare circolava una pattuglia di polizia i cui agenti, Caio e Sempronio, erano stati allertati dalle telefonate di alcuni cittadini che segnalavano la condotta molesta di un giovane (in seguito identificato in Tizio).
Gli agenti, vedendosi aggrediti da Tizio a colpi di karate e senza un motivo apparente, chiedevano immediatamente rinforzi.
Dopo poco tempo sopraggiungeva sul posto un’altra volante, con a bordo altri due poliziotti; di lì a poco avveniva la colluttazione tra Tizio e i quattro poliziotti.
Questi ultimi, dopo aver immobilizzato il ragazzo e averlo reso inoffensivo, iniziavano a percuoterlo con calci e manganellate.
Lo scontro diventava molto violento (durante la colluttazione due manganelli si spezzano), tanto che poco dopo sopraggiungeva la morte di Tizio causata da "asfissia da posizione", dovuta allo schiacciamento del torace sull'asfalto dalle ginocchia dei poliziotti.
Da precisare che, secondo i protocolli della Polizia di Stato, è fatto assoluto divieto agli agenti di intervenire con l’uso degli sfollagente per placare un soggetto in stato di agitazione, risultando più opportuno un approccio di tipo dialogico e medico-psichiatrico.
Alle 6.04 la prima pattuglia richiedeva alla propria centrale operativa l'invio di un'ambulanza del 118, per un sopraggiunto malore. Secondo i tabulati dell'intervento, alle 6.10 arrivò la chiamata da parte del 113 al più vicino pronto soccorso, che inviò sul posto un'ambulanza ed un' auto-medica, giunte sul posto rispettivamente alle 6.15 ed alle 6.18.
Nel frattempo, tuttavia, nessun tentativo di rianimazione veniva effettuato, nonostante la volante fosse dotata di defibrillatore e gli agenti, in possesso di competenze sanitarie e di pronto intervento, erano abilitati all’uso dello stesso.
All'arrivo sul posto il personale del 118 trovava il paziente riverso a terra, prono con le mani ammanettate dietro la schiena e in stato di incoscienza. L'intervento si concluse, dopo numerosi tentativi di rianimazione cardiopolmonare, con la constatazione sul posto del decesso di Tizio, per “arresto cardio-respiratorio e trauma cranico-facciale”.

Il candidato illustri, alla luce del fatto, l’ipotesi di reato che si prospetta, individuando la eventuale responsabilità dei soggetti e la sussistenza delle eventuali aggravanti e delle attenuanti con particolare attenzione alle singole posizioni considerate.

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