È stato inaugurato giovedì 26 settembre, alle ore 14.00,
presso la sede della Camera Penale di
Napoli il corso gratuito dell’Unione
Giovani Penalisti di ‘Tecniche di
redazione del Parere Penale e dell’Atto Penale per l’esame di abilitazione
forense’.
L’evento, dedicato a Gianluca
Lubrano, ha visto gli interventi di Francesco
Caia, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, Bruno Botti, Unione Camere Penali Italiane, Domenico Ciruzzi, Presidente della Camera Penale di Napoli, John Henry Woodcock, Sostituto Procuratore
presso la Procura della Repubblica di Napoli, Sergio Moccia, Ordinario di Diritto Penale presso il Dipartimento di
Giurisprudenza dell’Università Federico II di Napoli, Egle Pilla, Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale
di Napoli, Clelia Iasevoli,
Ricercatrice di Procedura Penale presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università
Federico II di Napoli, Gennaro Demetrio
Paipais, Presidente dell’Unione Giovani Penalisti e Sara Piccini, Vicepresidente dell’Unione Giovani Penalisti.
Visualizza
la video-intervista di Federico Tv
Nel corso della giornata
inaugurale è stata dettata dal Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Napoli,
Avv.
Gianfranco Mallardo e dall’Avv.
Roberto Giovene di Girasole la traccia del parere da sottoporre agli
iscritti per la lezione successiva che si terrà giovedì 3 ottobre alle ore 14.00
presso la sede della Camera Penale di
Napoli e che consentirà l’attribuzione di 3 crediti formativi. Lezione, quest'ultima, in cui saranno argomentate dai relatori le tecniche di redazione del parere assegnato.
Di seguito la traccia assegnata:
26 settembre 2013 – Traccia in
materia penale-
Avv. Gianfranco Mallardo - Avv. Roberto Giovene di Girasole
Tizio si vede notificare una ordinanza di custodia
cautelare agli arresti domiciliari per aver falsificato il certificato del
codice fiscale e la carta di identità valida per l’espatrio del professionista
Caio, sulla quale aveva apposto la propria foto, e per aver utilizzato i
predetti documenti inducendo in errore i dipendenti di due Agenzie di due
diversi istituti bancari, presso i quali aveva aperto due conti correnti,
emettendo numerosi assegni, poi protestati.
Le indagini erano partite a seguito della denunzia
contro ignoti sporta da Caio che, contattato dal proprietario del suo studio professionale,
il quale lo avvertiva che l’assegno bancario emesso quale pagamento del canone
di locazione era tornato indietro perché senza provvista, si era recato presso
la propria banca per chiedere spiegazioni, essendo la cifra depositata sul suo
conto corrente di gran lunga maggiore dell’importo dell’assegno e non avendo
emesso alcun altro assegno nel periodo, apprendendo che il suo nominativo era
stato inserito nell’elenco della centrale rischi allarme interbancaria (C.A.I.)
e che, conseguentemente, gli era inibita l’emissione di assegni. Caio inoltre,
al fine di evitare il protesto era costretto a saldare in contanti l’importo
dell’assegno oltre ad una penale del 10% ed agli interessi. Ottenuta una visura
protesti aveva verificato che in capo ad un soggetto avente le sue stesse
generalità e codice fiscale, ma diversa residenza, erano stati elevati ben
sette protesti per altrettanti assegni senza provvista tratti presso due
diversi istituti di credito, presso i quali non aveva mai avuto alcun conto corrente
bancario.
All’esito delle indagini si era arrivati
all’individuazione di Tizio a seguito delle dichiarazioni rese da alcuni dei
soggetti ai quali gli assegni, poi protestati, erano stati consegnati dallo
stesso Tizio. In particolare si accertava che la foto apposta sull’autentica
carta di identità di Tizio era uguale a quella intestata al falso Caio. Tizio
pertanto nomina un avvocato difensore al quale chiede di conoscere le
conseguenze, sotto il profilo sanzionatorio, delle condotte contestategli nell’ordinanza
di custodia cautelare.
Il
candidato, nel ruolo di avvocato di Tizio, analizzi le fattispecie di reato
ravvisabili nel caso prospettato ed in particolare, argomentando alla luce
della dottrina e della giurisprudenza e tenuto conto dello svolgimento dei
fatti di cui alla denunzia di Tizio, dica se sussistono i presupposti per
ritenere il reato di sostituzione di persona, di cui all’art. 494 c.p.,
assorbito in quello ipotizzabile in relazione alla falsificazione della carta
di identità, oppure in quello di truffa.