Pubblichiamo di seguito la traccia del
parere penale in tema di “concorso di persone nel reato. La cooperazione colposa nella gestione
organizzata del rischio”, assegnata in occasione dell’incontro del 27
novembre 2014.
I pareri svolti dovranno essere
consegnati in occasione dell’incontro di giovedì 4 dicembre.
Tizio, a seguito di una serata trascorsa
con gli amici, si faceva accompagnare in una strada vicino casa per proseguire
a piedi.
Nel corso della serata Tizio aveva
assunto, sia pur in modesta quantità, sostanze stupefacenti e alcool ma, a fine
serata, appariva comunque tranquillo agli amici.
Nei pressi della strada dove si era
fatto lasciare circolava una pattuglia di polizia i cui agenti, Caio e
Sempronio, erano stati allertati dalle telefonate di alcuni cittadini che
segnalavano la condotta molesta di un giovane (in seguito identificato in
Tizio).
Gli agenti, vedendosi aggrediti da Tizio
a colpi di karate e senza un motivo apparente, chiedevano immediatamente
rinforzi.
Dopo poco tempo sopraggiungeva sul posto
un’altra volante, con a bordo altri due poliziotti; di lì a poco avveniva la
colluttazione tra Tizio e i quattro poliziotti.
Questi ultimi, dopo aver immobilizzato
il ragazzo e averlo reso inoffensivo, iniziavano a percuoterlo con calci e
manganellate.
Lo scontro diventava molto violento
(durante la colluttazione due manganelli si spezzano), tanto che poco dopo
sopraggiungeva la morte di Tizio causata da "asfissia da posizione",
dovuta allo schiacciamento del torace sull'asfalto dalle ginocchia dei
poliziotti.
Da precisare che, secondo i protocolli
della Polizia di Stato, è fatto assoluto divieto agli agenti di intervenire con
l’uso degli sfollagente per placare un soggetto in stato di agitazione,
risultando più opportuno un approccio di tipo dialogico e medico-psichiatrico.
Alle 6.04 la prima pattuglia richiedeva
alla propria centrale operativa l'invio di un'ambulanza del 118, per un sopraggiunto malore. Secondo i
tabulati dell'intervento, alle 6.10 arrivò la chiamata da parte del 113 al
più vicino pronto soccorso, che inviò sul posto un'ambulanza ed un' auto-medica, giunte sul
posto rispettivamente alle 6.15 ed alle 6.18.
Nel frattempo, tuttavia, nessun
tentativo di rianimazione veniva effettuato, nonostante la volante fosse dotata
di defibrillatore e gli agenti, in possesso di competenze sanitarie e di pronto
intervento, erano abilitati all’uso dello stesso.
All'arrivo sul posto il personale del
118 trovava il paziente riverso a terra, prono con le mani ammanettate dietro
la schiena e in stato di incoscienza. L'intervento si concluse, dopo numerosi
tentativi di rianimazione
cardiopolmonare, con la constatazione sul posto
del decesso di Tizio, per “arresto cardio-respiratorio
e trauma cranico-facciale”.
Il candidato illustri, alla luce del
fatto, l’ipotesi di reato che si prospetta, individuando la eventuale
responsabilità dei soggetti e la sussistenza delle eventuali aggravanti e delle
attenuanti con particolare attenzione alle singole posizioni considerate.
Nessun commento:
Posta un commento