Pubblichiamo
di seguito la traccia del parere penale
formulata dall’Avv. Domenico Ciruzzi in occasione della giornata inaugurale del
CORSO GRATUITO DI TECNICHE DI REDAZIONE
DEL PARERE E DELL’ATTO GIUDIZIARIO PER L’ESAME DI ABILITAZIONE FORENSE 2014.
Si
comunica altresì il programma del corso dei giorni 2 e 3 ottobre.
Giovedì 2 ottobre, ore 14.00-16.00, Sala Auditorium del Nuovo
Palazzo di Giustizia (in attesa di conferma)
Tecniche di redazione del parere e dell’atto giudiziario in in materia di abolitio criminis parziale dei reati
colposi commessi dagli esercenti le professioni sanitarie.
Relatori: Avv. Aldo Franceschini – Avv. Raffaele Piccirillo –
Dott.ssa Silvana de Falco
La partecipazione all’incontro consentirà l’attribuzione di due
crediti formativi.
Venerdì 3 ottobre, ore
14.00 – 16.00 Sala Auditorium del Nuovo Palazzo di Giustizia (in attesa di
conferma)
Tecniche di Redazione
del parere e dell’atto giudiziario in materia di "Danno
alla persona: riflessi patrimoniali e non patrimoniali alla luce delle recenti
pronunce giurisprudenziali di merito".
Relatori:
Dott. Antonio Lepre, Avv. Gianluca de
Lima Souza
La partecipazione all’incontro consentirà l’attribuzione di
due crediti formativi.
TRACCIA
PARERE PRO-VERITATE
ASSEGNATA
IN OCCASIONE DELLA GIORNATA INAUGURALE
DEL
25.09.2014
Tizio, noto imprenditore nel campo
dell’edilizia, è indagato dalla Procura della Repubblica di Bari.
In particolare, secondo l’ipotesi
accusatoria, Tizio si sarebbe reso responsabile di tutta una serie di
comportamenti (lettere e telefonate minatorie in forma anonima, utilizzo di
esponenti della malavita locale, incendi dolosi, esplosione di piccoli ordigni
a scopo dimostrativo ma comunque idonei a produrre rilevanti danneggiamenti)
diretti a costringere la propria ex moglie ad accettare un accordo sulla
separazione particolarmente vantaggioso per lui.
Nel corso dell’attività investigativa,
venivano disposte intercettazioni telefoniche sulle utenze di Tizio. Venivano,
altresì, disposte intercettazioni ambientali nell’abitazione, nell’ufficio e
nell’autovettura dell’indagato.
Nello svolgimento dell’attività captativa,
veniva ascoltata una conversazione tra l’indagato e l’Avv. Sempronio, difensore
di Tizio (sia in sede civile nella causa di separazione sia in sede penale nel
corso di alcuni procedimenti che avevano riguardato l’imprenditore barese)
nonché suo storico amico di infanzia.
Nel corso di tale colloquio – durato
all’incirca un’ora e svoltosi all’interno dell’autovettura dell’indagato –
Tizio “confessava” all’amico avvocato di aver compiuto numerosi atti
intimidatori in danno della ex moglie.
L’Avv. Sempronio aveva ascoltato il lungo
sfogo dell’amico – cliente e, di tanto in tanto, aveva offerto taluni consigli
legali ed aveva evidenziato taluni errori commessi da Tizio nel corso della
causa civile per la separazione.
Sulla base di tale intercettazione
ambientale, il P.M. richiedeva ed otteneva dal G.I.P. l’emissione di
un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Tizio.
In particolare, la tesi dell’inquirente –
avallata dal G.I.P. firmatario dell’ordinanza – era che la conversazione citata
intercettata fosse pienamente utilizzabile per numerose ragioni.
Segnatamente:
-
non vi era agli atti alcuna nomina formale
dell’Avv. Sempronio nel procedimento in cui erano state disposte le
intercettazioni citate;
-
esisteva un acclarato rapporto di amicizia
tra l’indagato e l’Avv. Sempronio
-
la conversazione tra Tizio e l’Avv. Sempronio
non poteva essere considerato un colloquio rientrante nella funzione difensiva
ma doveva essere degradato a mera conversazione tra amici. Militavano in tal
senso, secondo la ricostruzione prospettata dalla Pubblica Accusa, le seguenti
circostanze:
a) il
luogo in cui si era svolto il colloquio (l’autovettura di Tizio);
b) il
tenore stesso della conversazione che, secondo quanto sostenuto dall’accusa,
era consistita in un monologo di Tizio, solo raramente intervallato da domande,
precisazioni e suggerimenti da parte dell’Avv. Sempronio.
Tempestivamente, l’Avv. Sempronio proponeva
ricorso al Tribunale del Riesame eccependo l’inutilizzabilità
dell’intercettazione ambientale per violazione del combinato disposto di cui
agli art. 103 e 271 c.p.p.
Il candidato - dopo un breve cenno alle
garanzie di libertà del difensore e, soprattutto, alle ragioni sottese al
divieto di intercettare le conversazioni intercorse tra il difensore e
l’assistito – indichi, attraverso una adeguata argomentazione che faccia
riferimento anche ai principi enucleati dalla giurisprudenza di legittimità e
dalla Corte Costituzionale sul tema, se nel caso di specie l’intercettazione
sia da ritenersi utilizzabile o meno.